martedì 6 febbraio 2018

SEGNALAZIONE VOLUMI = GIACOMO LERONNI

Giacomo Leronni – Le dimore dello spirito assente---- puntoacapo Editrice – Novi Ligure (AL) – 2017 – pag. 149 - € 15,00

Giacomo Leronni (Gioia del Colle, 1963) ha pubblicato molti suoi testi su alcune importanti riviste del settore. Ha vinto, fra gli altri, per l’inedito, il Premio Nazionale di Poesia “LericiPea” (1998) e il Premio Nazionale Castelfiorentino (2009). Polvere del bene (Manni 2008) è il suo primo libro. Altri suoi testi inediti sono confluiti in numerose antologie.
Le dimore dello spirito assente, il libro del Nostro che prendiamo in considerazione in questa sede, presenta una postfazione di Massimo Morasso ricca di acribia intitolata L’impavida poesia dei minimi spazi.
La raccolta, molto estesa, è ottimamente strutturata architettonicamente e si articola nelle seguenti sezioni: Lezioni dall’oscurità, Consegne dello sguardo e Neve francese.
Quasi tutte le composizioni sono senza titolo e questo elemento ne accresce il senso di mistero.
Particolarmente intrigante nella sua originalità la composizione di apertura intitolata Dichiarazione di poetica, poesia programmatica nella quale vengono citati termini dello stesso poiein poetico, come verbosità, discorso paludato, fasto retorico, ridondanza e cornici esornative
Il suddetto componimento costituisce una riflessione della poesia su sé stessa e si chiude con i versi significativi e icastici: - “…/chi parla adesso è asciutto/ un corpo scarnificato/ evaporato//nient’altro che un’anima/”.
Questi sintagmi confermano la concezione dello scatto e scarto biologico che è alla base del fare poetico che sottende il pensiero creativo che resta invisibile e si traduce nella versificazione.
Non a caso la sezione nella quale è inserita questa poesia, che è la più corposa della raccolta è intitolata Lezioni dall’oscurità: in questa maniera il poeta si rivela come consapevole della provenienza inconscia della poesia stessa che scatrisce da regioni della mente che il giorno non conosce.
È così descritta implicitamente la genesi delle composizioni poetiche nel loro decollare e venire alla luce nelle pagine dei libri di poesia.
Cifra essenziale della poetica di Giacomo pare essere quella di un costante senso di sospensione e mistero del quale sono imbevute tutte le composizioni che compongono la raccolta.
Con un linguaggio del tutto antilirico e anti elegiaco il poeta ci consegna un materiale nel quale domina il fattore speculativo e proprio i componimenti medesimi divengono le dimore dello spirito assente, afflato che scompare nel vuoto o nel nulla dopo averle create.
Diviene così una poesia filosofica ed intellettualistica quella di Leronni nella quale sono detti l’essere e il tempo che dominano una natura che emerge in superficie con pochi riferimenti.
A livello formale tutte le composizioni, sempre articolate in varie strofe, sono eleganti e ben risolte.
Anche una vena anarchica, che a volte sfiora l’alogico, è peculiare di questo lavoro che, nel nostro panorama, costituisce un unicum e il discorso procede sempre per illuminazioni e subitanei spegnimenti.
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Raffaele Piazza

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