venerdì 27 novembre 2015

POESIA = RAFFAELE PIAZZA

"Alessia e il libro di poesia"

Scrive con vaga grafia, Alessia,
nell’aria disadorna senza fiato,
inchiostro rosapesca come l’estate
o l’inoltrata primavera.
Scatta il volo di un gabbiano
e trasale Alessia azzurrovestita
nell’aria vegetale della consecutiva
attesa. Sulla scrivania I fiori del male,
sua lezione per la vita e la
scrittura accade dalle mani affilate
come un attimo disadorno
come un bagliore Alessia
alla trentesima poesia
del suo libro per la vita,
pioggia a cadere esteriore
sulle cose senza tempo in segno
di vittoria. A destra il mare
a sinistra una nube bluastra
gioca a farsi ragazza o cavallo.
Epifanie del nulla, a poco a poco
tutto si ricompone, ecco lo squillo
del telefono, la voce di Giovanni.

E’ il 1984 attesa sgretolata ecco
il primo appuntamento
ci sono il parco, la panchina e le labbra
da baciare.
*

"Alessia e la marea"

Sottesa alle stelle senza
inizio né fine ragazza Alessia
nello specchiarsi nella
polita lastra del mare.
Acque nell’anima ad entrarle
a rinfrancarla dopo la notte
di plenilunio, ansia a stellarla.
Gioca con il ciclo delle
onde Alessia, il liquido
elemento a farla donna
pari ad amnio.
Marea che sale in un rigo
blu della mente di Alessia
nella sera precedente
che non torna. Alessia si veste
per la vita, jeans sdrucito
e maglietta gialla,
l’aria fredda respira a giungerle
a di ragazza l’anima.
Sul lungomare si stagliano
delle acque le tinte
e il pescatore del 2015
proteso con la canna.
*

"Alessia nell’albereto"

Va ragazza Alessia nella zona
dei pini rasente a dei passeri
il volo. Ali invisibili a librarsi
e canto armonico ad ogni passo
(nella mente il sogno più
dolce per Alessia nel ridere
da sola come una donna,
sedici anni contati come semi).
S’inalvea il pensiero dove
era già venuta un anno fa
a contemplare di Veronica
la villa tra le cose rinnovate
dallo sguardo, il giardino
e dell’interno le camere.
L’albereto nell’entrarvi
di Alessia la vita nel percorso
fino al mare da vedere
per immergersi.
*

"Alessia e l’aquilone"

Neve di dicembre per Alessia
a scrivere impronte nel bianco
polito pari alla sua prima volta
con Giovanni nella camera
dalle pareti e l’anima candide.
Ragazza Alessia con l’aquilone
dalle sette tinte nel lanciarlo
al cielo nel toccarlo a tingersi
di vernice azzurra. Immensità
a detergerla nella chiostra sconfinata
della gioia nel previvere il letto
di piacere di stasera.
E l’interrogazione di storia
è andata bene.
Gioisce Alessia con l’erbario.
*
Raffaele Piazza

1 Commenti:

Alle 27 novembre 2015 alle ore 12:35 , Blogger norise ha detto...

Epifanie del nulla, si, come nel sogno, manifestazioni o forse solo l'apparire d'una nube che lascia spazio all'immaginazione; il tutto trascritto nei versi di Alessia, come le detta il cuore.

 

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