domenica 14 dicembre 2014

SEGNALAZIONE VOLUMI = GIORGIO ANASTASIA

GIORGIO ANASTASIA : "A pugni stretti" - Ed. Evaluna - 2014 - pagg.116 - € 10,00
(prefazione)
Il recupero delle illusioni , delle immagini , dei rilievi, che emerge dai confini di una poesia aperta continuamente ad una revisione del dettato , per incidere nelle aggregazioni , nelle dimenticanze incerte del vissuto , del tessuto lacerato delle incomprensioni , schizza quale metodo elastico e sopratutto non dogmatico nel movimento ritmico della conoscenza e dell’oblio. Affidandosi alla pagina il poeta tenta di entrare in sintonia con il sentimento che coinvolge la necessità, la realtà , il mondo , la quotidianità , per ancorare gli inseguimenti di mete filosofiche intramontabili nella irriducibile singolarità delle emozioni e delle razionali dimensioni del dire e del dirsi. Così Giorgio Anastasia apre un personale tragitto , elastico strumento del ritmo e della musicalità , cercando accostamenti fluorescenti ed insoliti , inattesi e pur accattivanti , una sorta di catapulta ricca di vitalità e mirata ad esplodere ad ogni pagina, quasi lotta incompiuta fra corpo e parola, tutta tesa alla cattura del senso e alle identificazioni della metafora.
“Che cretino averlo urlato
nelle notti con la luna e senza luna
coprendo di fiori le labbra
confondono i dettagli le misure
di chi decide di andarsene e se ne va
con addosso le contraddizioni che battano
sbucano spazzano sconfessano

Che cretino non averlo capito
continuavo a catturare i silenzi
clandestino d’impazienza e tormenti
chiuderò finestre porte muscoli
prima della prossima domanda
prima di sentirmi peggio.”
Si apre alla possibilità dell’ascolto, sul crinale fisico e psicologico, una necessità che trasuda per la precisione del segno e la solidità dell’inciso, quasi affannosa ricerca di una frustrazione che attanaglia e stordisce per costringere ad illudersi.
Non meno vorticoso l’inseguire l’amore in tutto il suo fascinoso evolversi , dalla conquista di un sorriso velatamente negato , al coinvolgimento doloroso dell’ombra gelosa , al divario della vertigine erotica nella inquietudine di una perdita :
“Rassegnato all’amore perduto
cerco l’insolita distrazione
il passamano spiacevole
l’effimero di un corpo
il pensiero marginale …”
La capacità di mettere in primo piano tanto la narrazione, nella concretezza dell’accadimento, quanto l’applicazione sulla parola, vissuta o rivissuta nel clima della necessità, si fa spazio ad intendere le aggregazioni dell’ironia con la memoria , del sospeso con il labirinto , della musica con la ferita. Anche nel rivolgersi alle vicissitudini di una città, della città , il dettato poetico diventa percezione di un labirinto complesso , senza forma costante, in cui si consumano eventi e apparizioni privilegiando le piccole cose quotidiane, ricercate però nel microcosmo del miracolo.
“Alle 22,45 il mondo è una mappa
Napoli simile alle altre città
su un orizzonte si attanagliano gli sguardi …”
La necessità di uno sguardo globale dell’esistente, in una concezione unitaria di ciò che si presenta allo sguardo attonito del poeta, diviene polo magnetico personalmente scelto per raggiungere una agglutinazione filosofica, una estrema speranza di sopravvivenza alla caleidoscopica e multiforme rappresentazione delle differenze. Nel tentativo di dipingere l’immenso inventario che confonde la psiche Giorgio Anastasia cerca di interpretare quanto il subconscio elabora nelle sue illusioni oniriche e nelle sue manifestazioni di riscatto e salvezza:
“Preferisco la calma
alla frenesia che a spirale
sbuca piegando le ragioni
per un respiro assurdo
o un azzardo mai spinto

Preferisco i conti
da tenere a mente sapendo
che una promessa sfuma
per un giorno o per un altro
l’apocalisse è alla porta

Preferisco i miei capelli
arricciati per caso
spalmati con l’olio
tenuti con pazienza
per un prossimo naufragio”.
Poesia aperta questa intrapresa con tanto orgoglio e tanta giovinezza, la quale non pretende soluzioni e lascia al lettore tutto il bagaglio aperto di una cultura intessuta di perizia e aspettazioni , lungamente maturata nella decifrazione dei segni, che in molte pagine hanno la forza dell’istantaneo facilmente posseduto, lontano dalle rotture, ma semplicemente ricamata nella musicalità del verso. Tracciare una storia che sappia testimoniare una valida aderenza alla realtà , il che significa ascoltare per ripetere, liberarsi del proprio armeggio per conquistare il mito.
ANTONIO SPAGNUOLO


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