giovedì 9 ottobre 2014

SEGNALAZIONE VOLUMI = LUANA FABIANO

Luana Fabiano – “Respiri violati” - puntoacapo Editrice – Pasturana (AL) – 2014 – pagg. 79 - € 10,00

Luana Fabiano nasce a Catanzaro nel 1978; ha pubblicato nel 2013 la silloge “I covoni della speranza”, che è risultata finalista al Premio Internazionale di Poesia, Prosa e Arti Figurative “Il Convivio 2013”.
Con “Respiri violati” la poeta raggiunge la sua piena maturità espressiva.
Il testo, ben articolato architettonicamente, presenta una prefazione di Antonio Spagnuolo ricca di acribia ed è scandito in due sezioni: “Bellezza confinata” e quella eponima.
Come scrive lo stesso Spagnuolo, la Fabiano, in questa silloge, ha cercato di dare respiro a tutta quell’umanità dimenticata, nel caso dei manicomi, ad esempio, o all’umanità abusata dei bambini, tanti cappuccetti rossi.
Una vena di drammaticità connota la raccolta, elemento che bene si combina con una certa pesantezza del dettato, da non intendersi in senso negativo.
Una scrittura corposa e magmatica caratterizza i testi, fattore che si amalgama bene alle loro dimensioni, alla loro estensione, quasi sempre notevole.
Caratterizzano la poetica dell’autrice magia e sospensione; frequente è l’aggettivazione,
I componimenti hanno una forte densità metaforica e sinestesica e spesso, nel tessuto linguistico, si realizzano accensioni e spegnimenti, con un forte scarto dalla lingua standard.
La scrittura è del tutto antilirica ed antielegiaca e spesso vagamente anarchica, fino a sfiorare l’alogico.
Cifra essenziale del testo pare essere l’originalità, che si collega ad una notevole icasticità.
La lettura dell’opera potrebbe far trapelare, nella mente del lettore, una visione del mondo pessimistica: questo è vero in gran parte, anche se l’autrice non si geme mai addosso, producendo una scrittura controllata; anche nel peggiore dei mali aleggia un senso di vaga speranza.
Le descrizioni procedono per accumulo di immagini ben delineate che s’intersecano le une con le altre e che sono irrelate tra loro.
Le poesie sono sempre lunghe e molto dense a livello semantico e spesso il non senso domina nella scrittura e le descrizioni sono crude nel loro delinearsi in bilico tra gioia e dolore.
Il ritmo dei sintagmi è serrato e produce musicalità e le descrizioni naturalistiche sono rarefatte e intense, soprattutto nel tracciare immagini di vegetazioni che tendono ad una profonda bellezza, una bellezza confinata nel dolore dell’esserci nel mondo.
Colpisce, soprattutto nella seconda sezione, una vena affabulante nel dipanarsi dei versi dell’autrice sempre ben cesellati con grande raffinatezza con uno stile elegante.
A volte s’incontra un “tu” al quale Luana si rivolge, figura del quale ogni riferimento resta taciuto.
Già dal titolo “Respiri violati” si evince la forte carica del male che connota questa scrittura: se il respiro sottende la vita, violare il respiro stesso è qualcosa che va contro ogni principio etico.

Raffaele Piazza.
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