sabato 19 aprile 2014

SEGNALAZIONE VOLUMI = ANTONIO SPAGNUOLO

ANTONIO SPAGNUOLO :"Come un solfeggio" - ed.Kairos 2014 - pagg.52 . € 10,00

Poesia gridata, “Come un solfeggio “, la nuova raccolta di Antonio Spagnuolo, dedicata a Elena. E' un canto doloroso d'accompagnamento all'amata, che lascia il corpo per avviarsi nel mondo delle ombre dove soltanto alla poesia l'entrare è possibile. L'amata, evocata con struggimento , è presente nel verbo poetico, che dà visibilità al ricordo -immagine e rende eterna la vita di coloro che hanno varcato la soglia. In una visione drammatica, rappresentata da una danza perpetua, priva di divenire,il poeta , ci fa cogliere verità e dilemmi di noi mortali non estranei l'uno all'altro nel dolore e nella morte. Nel luogo del ricordo la vita si scompone e ricompone in dettagli carichi di nostalgia e di solitudine: Silenzi e distanze raccolgono le ombre/ nelle quali dissolvi inconcepibile ricordo /Starmene qui nel segno dell'abisso / nel gelo dei fantasmi che hanno rubato a luce ( pag.34)
L' astrattezza delle azioni dell'amata è attraversata dalla perdita e dalla presenza reale della morte, che tutto annulla .Le immagini , mai sfocate , si sovrappongono al ricordo : resto in attesa dei passi , delle dita , / del sorriso che ci distingueva /eppure sei altrove forse addormentata /nel luccicore della luna che mi inganna ...Una lama che poggia sul vetro le tue dita ,/lampo irrequieto che sfuggiva al tempo ,/privilegio nell'ombra della morte...(pag.35) La musicalità dei versi si fa inno, infatti, Spagnuolo, rappresenta il proprio patire attraverso note solfeggiate,che scandiscono e porgono il dolore, la rabbia con la leggerezza dei significanti e la forza graffiante del contenuto. Pregna di sentimento, attraversata da un pensiero profondo, la poesia trasforma la mancanza in bellezza, perché è la bellezza a farsi carico delle cose perdute, per farci apprezzare quelle che ancora restano da custodire. Il tempo che scorre fra i versi, nel suo doppio movimento , lascia attraversare nel presente tracce indelebili del passato. Il poeta non astrae il tempo, ma lo subordina all'essere corporeo : C' è ancora un canto a fine d'orizzonte /per le mie palpebre ferite dal silenzio ( pag.15). La parola poetica, strumento salvifico, mette in luce il fondamento nascosto del tempo : il presente che passa e il passato che si conserva .I luoghi della memoria custodiscono il proprio segreto e l'appello al ricordo permette il passaggio dal luogo della morte a quello della vita, che rinasce nella poesia, nel “qui e ora “, nella consapevolezza della sacralità della morte, entità che tutto e tutti accoglie. Afferma Maria Zambrano :“ la poesia è anche rivelazione, e quando sorge nel cuore dell'uomo, per quanto vecchia e buia sia la cavità che lo contiene, appare un uomo nuovo”.
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ANGELA PASSARELLO


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