mercoledì 15 gennaio 2014

POESIA = FRANCESCA LO BUE

"ULISSE"

I - Il viaggio

Era una luce d’aprile,
c’era una vergine nascosta nelle viscere di cenere.
C’è una presenza d’oro che scivola dietro la foglia sacra,
che si sommerge nel raggio azzurro della Sirena.
Che non ti vedano quando ti muovi per un cantone dell’aria,
che non ti vedano riposare come vittima vinta!
Nessuno se n’è andato anche se chiudono le porte.
Qualcuno appende lenzuola bianche
mentre muore la luna rossa.

II - Il navichiere

Nella notte ricordo un gioco di mani incrociate in una valle di viole,
l’abbraccio dei tori quando la bruma placca i picchi d’Africa.
Ricordo un nome che fugge dall’isola cerulea,
più in la, verso gli abissi del pensiero tenace.
Nella notte ricordo una pace d’alberi
e quella fonte sorgiva…
nell’isola.
Se vai più in là non dimenticare la giara di miele e d’ulivo.
Non dimenticare i pesi delle gemme antiche
e il collare della sposa.
Non dimenticare che nella notte buia di caos
non ci sono lucerne fra i passi delle serpi.
Non dimenticare lo sguardo degli occhi.

III - Girovago

Nella fiamma dell’alba una linea discende fuggente…
All’ombra di chi?
All’ombra di un urlo secco, aldiquà di una terra arcigna.
Erravo in un isola di vetro,
nel tocco lontano delle ore,
quando fra l’incenso apparve l’aloe brumoso.
Tra i passi delle cerve e i ceppi d’ulivi la pena si perpetua nei secoli…
All’ombra di chi?
Della bella luna e della brace nel focolare.
Balugina luce la pietra,
giù fra i sentieri dei balocchi e degli aracnidi,
quando i viventi clamano giustizia e sogno.

Vestito dal bronzo della sera
m’inseguiva il deserto….

FRANCESCA LO BUE --

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