sabato 19 ottobre 2013

UN RICORDO = ANGELO LIPPO

- UN RICORDO : – ANGELO LIPPO ( 1939 – 2011 )
Nel suo profilo appariva quasi sempre una semplice luce riflessa che accarezzava le guance e illuminava lo sguardo . Era il riverbero di quella sua inossidabile cultura , degna di un uomo dedito anima e corpo alla ricognizione del gusto , alla indagine , al ritrovamento di elementi validi per una continua ricognizione delle lettere e della pittura. Non esauriva mai la sua caparbia volontà di andare sempre avanti , incontro ad avvenimenti che avrebbero potuto costituire un esempio di scrittura poetica , di cesellamento del colore, di critica saggistica approfondita e pregna. Ripercorrere tutto il suo tragitto di operatore culturale e di ottimo poeta necessita di tempi e spazi di notevole impegno , mentre piace soffermarci , a squarci e strappi , su qualche testo che egli propose. La dimensione crepuscolare e sapienziale propone un’ idea molto valida di quella penombra che invade e sospende il dondolio ritmico della poesia. La sua operazione poetica è in presa diretta con quel serbatoio di pulsioni che risolvono un’attenzione vigile e riflessa, alla soglia del subconscio, in immagini che riportono una ricchezza ed una varietà straordinarie. Una particolare caratterizzazione della sensibilità coniuga la materia alla luminosità, nella recitazione a piena voce. Angelo Lippo non ha tentennamenti, o, se ne avverte, è capace di sottendere il suo intervento per chiarire con arguzia e capacità personali tutto quanto la dottrina in generale richiede al poeta e all’artista. Ecco allora il gusto manieristico e un po’ barocco dell’accostamento dei contrari, anche se stridenti , il linguaggio colto ed alto che risuona nelle sue composizioni , associato ad una ricerca costruttrice e valida. Egli riuscirà ad imbrigliare il suo fervore espressionistico mitigando e dosando le connotazioni, riducendo gli eccessi e le iperbole, in un panorama a volte civile , a volte sociale, a volte spirituale, nella misura in cui lo stile si avvolge di una musica verbale , che sfiora la tensione razionale, per divenire “parola” che supera sempre “il fatto”.
ANTONIO SPAGNUOLO ---

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