martedì 29 gennaio 2013

SEGNALAZIONE VOLUMI = SANDRO PIGNOTTI

SANDRO PIGNOTTI –“L’opera suona” - puntoacapo Editrice – Novi Ligure (Al) – 2012 – pagg. 95 - € 11,00
Sandro Pignotti, nato a Sanremo nel 1953, ha pubblicato varie raccolte di poesia e un romanzo; è presente nell’antologia del “Premio Astrolabio 2007”, edita da puntoacapo Editrice.
In L’opera suona, il libro del nostro, che prendiamo in considerazione in questa sede, caratteristica fondante pare essere una certa visionarietà, che sembra caratterizzare tutte le composizioni, simile ad un filo rosso che le lega. Una vena di forte anarchia della forma, che sfiora l’alogicità, è un elemento da non sottovalutare nella produzione dell’autore.
Il testo è scandito in 5 sezioni ed è bene articolato a livello architettonico e anche una vena intellettualistica e vagamente filosofica connota la scrittura del poeta..E’ ricorrente la presenza, la figura di un tu, presumibilmente femminile, al quale l’io-poetante si rivolge; nei testi si incontrano magia, dissolvenza e un arcano stupore..
E’ una poetica che si può considerare “sperimentale”, quella di Pignotti, anche per il modo in cui sono disposti sulla pagina i componimenti, quasi tutti irregolari a livello strutturale, con le strofe e, a volte, i singoli versi, disposti in maniera asimmetrica.
Spesso si nota una vera e propria giustapposizione di segmenti; in qualche caso i testi sono formati da una sola strofa centrata sulla pagina.
Si assiste, nella lettura del libro, ad una grande varietà di motivi e tonalità espressive e i testi sono eterogenei tra loro, variando da quelli surreali e, come si diceva “sperimentali”, con un forte scarto dalla lingua standard, a quelli nei quali si nota, soprattutto in alcuni passaggi, addirittura una certa linearità dell’incanto, spesso con descrizioni naturalistiche e intimistiche. La scrittura sembra essere sognante e leggerissima, attraverso i variegati modi in cui si esprime e questo elemento si può dedurre anche dai titoli delle cinque sezioni dalle quali è costituito L’opera suona. che sono: Guitto, Dedicato alla zia Dieci, Jazz, La notte… e …Dei sortilegi
A volte, all’interno di singole composizioni, il poeta utilizza il corsivo e questo ne fa aumentare il senso di indeterminatezza, complessità e di una bellezza anche sensuale. I versi sono veramente icastici e scattanti nel loro procedere per accumulo, precisi e veloci.
Poesia metafisica, quella del nostro, ammesso che la vera poesia non sia sempre tale, veramente originale nel suo svilupparsi nel discorso, nel quale, elemento saliente, dominano epifanie e accensioni.
Lo sperimentalismo del poeta è assai diverso da quello dei versificatori del Gruppo 63 e presenta una cifra del tutto autonoma; il nostro sembra avere dentro di sé una fortissima carica di emozioni che, sempre ben controllate, si traducono in versi. A volte domina il tema dell’amore come in Alle 21, bel componimento costituito da vari segmenti irregolari, nel quale l’io-poetante si rivolge in modo accorato ad una presunta ragazza, trasmettendo nei versi tutto il pathos del suo sentimento provato per lei, l’ansia per gli appuntamenti iterativi che non si ripeteranno più e il dolore nell’immaginarla tra le braccia di un altro uomo.
In Jazz il poeta segue il procedimento anaforico, iniziando ognuna delle strofe con il sintagma Quanti Jazz, che si ripete in maniera ridondante e quasi ossessiva, immergendo il lettore in un’atmosfera di sogno ad occhi aperti. Un esercizio di conoscenza tout-court L’opera suona, che si inserisce nel panorama della poesia italiana contemporanea come un vero e proprio unicum
*
RAFFAELE PIAZZA
*
"Suonatore"

Frange un suono nell’androne
all’uscita della metropolitana.

Armoniche confuse
di un violino elettrico
che stride ballate latine
e note caduche.

Sarà che non ho digerito
ma reggo 60’
ai contro massaggi del suonatore
a strumento e atmosfera intorno.

C’è chi guarda e ammicca?

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