venerdì 13 aprile 2012

Segnalazioni volumi = Giordano

FEDERICA GIORDANO : “LA PARTE CHE TI HO AFFIDATO” – ed. Boopen Led – 2011 -
Classe 1989, Nata a Napoli, pubblica la sua seconda raccolta di poesie, che viene alle stampe tre anni dopo “Nomadismi” (edita per Il filo -2008),sua prima pubblicazione.
Parlare di autori esordienti o semi-esordienti risulta sempre una scommessa difficile, d’altro canto le scommesse che danno maggiore soddisfazione sono proprio quelle rischiose. Pubblicare scritti quando si sono appena superati i vent’anni di età costituisce una sfida sia per chi decide di puntare su un’autrice esordiente, per di più così giovane, che per l’autrice stessa. Ogni scrittore è solito giudicare in modo diverso le cose che scrive col passare del tempo, e di solito il senso autocritico cresce rapidamente proprio nelle fasi iniziali.
Venendo a considerazioni stilistiche, una definizione che ritengo molto appropriata per questo libro sarebbe “L’elogio dell’ordinario”, il rispetto per i piccoli ornamenti, l’importanza delle attese, non aver paura di scrivere a “temperatura mite”, avendo consapevolezza di non esser fiochi. La poesia di Federica Giordano non ha bisogno di eccessi per misurare gli altorilievi delle sensazioni. Il quotidiano non viene alterato, né condito da sapori forti, semplicemente selezionato e ritagliato con cura, come in una fotografia di Luigi Ghirri, o una natura morta di Giorgio Morandi. Il gesto diviene un rito quotidiano, essenziale e totemico. Una scrittura fatta anche di silenzi e di pause, che sembrano abbellimenti più che cesure.
Se, per dirla con le parole di Marcel Proust, “l’adempimento di un’opera ha un fondamento più sicuro nelle abitudini che non in quei trasporti momentanei, ardenti e sterili “, la poesia è per Federica una sana abitudine morale, se non un bisogno che spinge - come acqua - piano e costante.
Entrando nel merito, vanno segnalate diverse poesie, tra cui: Le sorgenti, Autunno, Idrografia, o i versi finali del Cantante di strada, che “raccoglie i bottoni caduti ai cappotti delle folle”, ma il punto su cui insisterei è una presenza costante di immagini e spunti notevoli quasi in tutti gli episodi.
Molte sono le potenzialità di questo stile soffuso, e se un domani la nostra autrice andrà verso una direzione di maggiore universalità, partendo dalle esperienze personali per arrivare a considerazioni universali, il procedimento di crescita non potrà che compiersi al meglio.
“Nulla dias sine linea” (Plinio il Vecchio)
RICCARDO PRENCIPE

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1 Commenti:

Alle 14 aprile 2012 alle ore 10:49 , Blogger C.L.A. - Circolo Letterario Anastasiano ha detto...

La voce poetica della giovane Federica Giordano ha già raggiunto un ottimo livello di resa e di impegno nella ricerca e nei temi riguardanti soprattutto la femminilità e la natura. E' una poesia che merita di essere seguita ed apprezzata, per questo sono felicissimo di presentare prossimamente qui a Sant'Anastasia la sua recente raccolta "La parte che ti ho affidato", libro che già sta riscuotendo notevoli consensi di critica. Auguri alla carissima poetessa!
Giuseppe Vetromile

 

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