sabato 14 aprile 2012

Poesie = Valeria Serofilli

DAI TEMPI -----
Già ti conosco / meglio, ti ho riconosciuto
Sei lo stesso / dei tempi della clava
che si ostina con la pietra focaia
che mi stringe / al riparo dagli orsi

Sei l’antico etrusco
che abbraccio sul sarcofago
il bizantino con me nel mosaico

Ti ho riconosciuto
Sei lo stesso / con me steso sul triclinio
mentre sorseggi assenzio e mi accarezzi

Sei il fontanone romano / che mi schizza
e io la vestale che
scherza con il getto

Sei lo stesso con cui danzo
il minuetto e mi difende
da chi tenta lo sgambetto

Lo stesso che adesso
mi accompagna in ascensore
mentre clicca su fb “mi piace” o “commenta”
e che su Marte mi sposerà all’istante
cercando un varco telematico al consenso

Lo stesso sei, che stringo a me
dai tempi / ad adesso.
**

IL FORNAIO ----

Quando il Fornaio / impastò la mia pagnotta
vi mise sale / lievito, sesamo di giudizio / smalto rosso
di zenzero un pizzico
amore molto / vino bianco
e forse un po’ d’inchiostro

La unse quel tanto di sudore / giusto lavoro
la spezzettò in tasche di ricordo

Ne serbò briciole / per piazze di piccioni
e per piccole tese mani di ogni colore

Pezzi più grossi / cartilagine rigenerante
azione/ non azione
o per sgualcite merende sui banchi / ricreazione

Infornò il tutto, indicandone i tempi
di cottura / doratura

Lasciò detto che / quotidiana messe
pane vita fosse / per me
questa Poesia.
**
RESOCONTO ----
L’eredità non so del mio strano rapporto
con la vita o meglio / il suo diporto
Ora / altro poco conta, caro
né più né meno di come ti ricordo

Col vivere si versa / al vivere un acconto
ma sempre infine ti si riversa il conto
in scomodo ritardo, prolisso contrattempo
Fili di carrucola dipanano, strane circostanze / meccanismi
ricordi a branchi / brancolano il buio
ed io qui in attesa di dire - cosa? -
Quello che è stato, o quel ch’essere poteva?

Qui con i miei fantasmi / (a) tracimare
sciogliendo il giusto, il vero dal superfluo
scandagliandone il ritmo ed il meandro
scindendo l’essere dal non / l’ora dal quando

Lo strano riversarsi / lo strasogno
tra annichilimento e resoconto / catarsi
a summa del percorso, quel tuo darsi – strano a dirsi –
in fogli sparsi / aspersi di consenso, di non detto
Discorsi – quanti, (ricordi?) – sui corsi e sui ricorsi
il pessimismo / bicchiere mezzo vuoto
l’ottimismo, se è bicchiere mezzo pieno
l’altra metà è fine del sentiero

Ed ora qui / a riflettere se è vero, se esista un senso al verso
del pensiero, o se tutto è già scritto, falso e vero
Se è nel libro che ti addossi contro / in quel palmo riverso
nascita e mescita, rimescolio d’intenti / fraintendimenti
E noi assuefatti (ad) ossigeno e certezze, in bilico tra un sé stessi e il niente…
Ah! Se potessi / al vivere
non dover mai / dare
un resoconto!
*
VALERIA SEROFILLI –
*
Valeria Serofilli, laureata in Lettere presso l’Università di Pisa e abilitata all’insegnamento di Italiano a seguito della specializzazione SISS e all’insegnamento di Storia dell’Arte tramite Concorso a cattedra, insegna Lettere presso gli Istituti d'istruzione secondaria.
Come operatrice culturale è Presidente del Premio Nazionale di Poesia “Astrolabio”e degli Incontri Letterari presso il Caffè storico dell'Ussero di Pisa e il Relais dell’Ussero di Villa di Corliano. E' curatrice della collana "Passi - Poesia, I libri dell'Astrolabio" per la Puntoacapo Editrice di Novi Ligure e del sito personale www.valeriaserofilli.it nonché redattrice della rivista di poesia, arte e filosofia “La Mosca di Milano”. Pubblica note di lettura su riviste ed è presente in diverse antologie.

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3 Commenti:

Alle 16 aprile 2012 alle ore 06:21 , Blogger Stefano Massetani ha detto...

Questo commento è stato eliminato dall'autore.

 
Alle 16 aprile 2012 alle ore 06:32 , Blogger Stefano Massetani ha detto...

Sempre elegante e colta,la POESIA di Valeria Serofilli.
Una POESIA che non disdegna l'uso della metafora, e pur attraverso l'uso di un linguaggio raffinato, rimane comunque una poesia ben comprensibile a tutti.
Stefano Massetani

 
Alle 19 aprile 2012 alle ore 03:51 , Blogger maria zimotti ha detto...

Ah se potessi al vivere non dover mai dare resoconto.
In questo sospiro finale c'è tutto il senso.
Sciarade, verso che scorre fluido, armonioso

Maria Zimotti

 

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